Vangelo Migrante: II domenica dopo Natale (Vangelo Gv 1, 1-18)

30 Dicembre 2021 – Un brano di Vangelo che toglie il fiato, impedisce piccoli pensieri e spalanca le porte dell’infinito e dell’eterno. Così inizia il Vangelo di Giovanni: non il racconto di un episodio ma un volo che proietta Gesù di Nazareth verso i confini dello spazio e del tempo.

“In principio era il Verbo… e il Verbo era Dio”. Quel ‘principio’ non coincide solo con la prima parola della Bibbia. Quel ‘principio’ è l’origine di ogni cosa, il suo senso profondo, la sua anima. Tutto quello che esiste in noi e attorno a noi, è stato fatto per mezzo di Lui e niente si è fatto da sé.

“In lui era la vita”. Il Verbo di Dio non è venuto a portare un sistema di pensiero o una nuova teoria religiosa, ma ci ha comunicato vita ed ha acceso in noi il desiderio di una vita più grande: “Sono venuto perché abbiano la vita, e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10).

“E la vita era la luce degli uomini”. La vita è una grande parabola imbevuta della luce di Dio. Una parabola che ci insegna come perfino nelle pozzanghere dell’esistenza possiamo scorgere il riflesso del cielo di Dio e nei germogli o nelle piccole cose intuire le cose ultime.

“E il Verbo di fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. ‘In principio’, ‘tutto’, ‘nulla’, ‘Dio’, sono parole assolute, senza limiti ma non astratte. Ci mettono in rapporto con la totalità e con l’eternità, con Dio e con tutte le creature del cosmo. Ma è accogliendo Gesù venuto in terra e riconoscendolo Figlio di Dio che, da semplici creature, si diventa addirittura Figli a nostra volta. Mai inadeguati, mai sbagliati: preziosi ai suoi occhi!

Se tutta la vita è imbevuta della luce di Dio, in Gesù l’umanità è abitata stabilmente da Dio. Attentare all’umanità significa volersi disfare di Dio; presumere di cancellare Dio, significa distruggere ogni forma di vita. Per questo il primo compito di ogni uomo è accogliere l’umanità, proteggerla, promuoverla e integrarla. Ovunque.

“Dio nessuno lo ha mai visto: proprio il figlio unigenito che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato”. (P. Gaetano Saracino)

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