Vangelo Migrante: Solennità di Cristo Re dell’Universo (Vangelo Gv 18, 33-37)

18 Novembre 2021 – Il dialogo tra Pilato e Gesù introduce la Solennità di Cristo Re e conclude l’anno liturgico. In un contesto che non è quello della Settimana Santa è una pagina di vangelo che ci dice chi è Gesù e dove si fonda tutto il suo messaggio: “io sono re ma il mio regno non è di questo mondo”.

Chi è Gesù? Agli occhi di Pilato è un possibile concorrente, un potere alternativo al potere dei romani. Agli occhi delle folle è il liberatore atteso ma, a quanto pare, non è capace di difendere nemmeno se stesso. Che razza di re è mai questo?

Gesù lo chiarisce. Dinanzi a Pilato che gli chiede: “Sei tu il re dei Giudei?” Gesù cambia terreno e alza il tiro: “dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?”. Come a dire: “mi fai una domanda per la quale non ti interessa la vera-risposata-vera ma solo quello che potrebbe costare al tuo potere”. E alla domanda: “che hai fatto?” Prosegue dicendo: “il mio regno non è di questo mondo; (…) io sono re”.

Non sono affermazioni enigmatiche. Vediamoci chiaro: nella storia dell’umanità non esiste un uomo che abbia lasciato il segno più di quel Nazareno poco più che trentenne. Al di là della fede in Lui, pertanto, non si può escludere in assoluto che uno che dice di essere re di un regno che non è di questo mondo, possa avere a che fare con questo mondo.

Probabilmente inquieta il fatto che nel confronto con Pilato, Gesù destabilizza il potere umano e ne rivela le contraddizioni. Il potere di questo mondo presume di essere difesa, benessere, giustificazione dei sudditi; nei fatti è difeso dai sudditi, mantenuto con le risorse dei sudditi, acconsentito dai sudditi. Libertà o dominio? Le dichiarazioni di Gesù sono domande necessarie: Chi è veramente libero? Chi possiede tutto (ed è posseduto da tutto) o chi non possiede nulla? Chi fa fare agli altri quello che dice lui o chi sa amare tutti, anche chi gli ha procurato del male?

Verità distanti anni luce dalla prassi terrena eppure esigenze, aneliti ineludibili che, prima o poi, fanno gridare: basta compromessi, basta agire per consolidare qualcosa, per convenzioni che non hanno più fondamenti, per far contento qualcuno!

In quel Regno, Gesù e il suo messaggio coincidono: Gesù è libertà, in se stesso e per chiunque lo accoglie. Allora, quel Regno, per il solo fatto che esiste, interpella: l’amore di quell’uomo crocifisso, interroga sempre! (p. Gaetano Saracino)

 

 

Temi: