Vescovi Argentina: dall’esperienza della pandemia nasca un nuovo modo di prendersi cura di migranti e rifugiati

21 Giugno 2021 – Buenos Aires – “E’ passato più di un anno dall’inizio della crisi globale causata dalla pandemia di Covid-19 che ha colpito tutta l’umanità. È passato più di un anno da quando le persone più colpite sono state quelle che si trovano in situazioni vulnerabili, come rifugiati e migranti, in particolare donne, bambini e adolescenti” ricorda la Commissione episcopale per i migranti e gli itineranti della Conferenza Episcopale Argentina che, in occasione della Giornata mondiale dei rifugiati che si è celebrata iewri  “vuole rendere visibile la situazione di milioni di rifugiati che sono costretti a lasciare le loro case e i loro affetti, a causa dei conflitti armati, della violenza e delle persecuzioni a cui sono sottoposti nei loro paesi d’origine”.
Nel messaggio, riferisce l’Agenzia Fides, si ricorda che almeno 79,5 milioni di persone in tutto il mondo sono state costrette a fuggire dalle loro case. Tra questi ci sono quasi 26 milioni di persone come rifugiati, più della metà delle quali ha meno di 18 anni. “La pandemia, che ha messo a nudo la nostra vulnerabilità globale, è un’opportunità per reinventare una nuova modalità di prendersi cura di loro” prosegue il testo. “Ciò significa che la nostra collaborazione/servizio ai rifugiati si deve collegare sempre più ai loro sogni e progetti come persone. E’ necessario che le nostre mani, le nostre comunità ecclesiali, le nostre società diventino l’espressione sensibile e concreta dell’accoglienza, dell’ospitalità, della fraternità”. Infine il messaggio invita a chiedere a Dio, con la preghiera di Papa Francesco, che migranti e rifugiati abbiano ampio accesso ai diritti della salute, dell’alloggio, dell’istruzione e del lavoro.

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