I circhi contro i sindaci: «Ostacolano la ripartenza»

18 Maggio 2021 – Roma – Il mondo del circo si è dovuto fermare a causa della pandemia ma, nonostante le direttive governative permettano la riapertura, stenta a riprendere quota. A causa dello scontro con le amministrazioni locali l’intero settore sta vivendo una situazione di stallo. «Dal punto di vista della legge, dal 26 aprile, possiamo ricominciare a lavorare nelle zone gialle. Qualche timida riapertura c’è stata, ma il problema di fondo proviene dai comuni, che si divertono a interpretare delle direttive del governo – accusa l’’Ente Nazionale Circhi – se i sindaci si attaccano a questioni inverosimili, è difficile ripartire». Gli aiuti dal governo sono stati esigui, ricorda il presidente dell’ENC, Antonio Buccioni, ma in questi mesi di chiusura la solidarietà di realtà come la Fondazione Migrantes, la Caritas Italiana, Coldiretti e Protezione civile «non ha fatto mancare un solo pasto ad animali e personale». «Mettere in moto un complesso medio grande ha spese altissime» ricorda Paride Orfei, membro della storica famiglia circense, che chiede maggiori certezze al governo. «È vero che c’è la possibilità di riaprire ora, ma non la certezza di rimanere aperti – aggiunge – si vedrà la luce nel momento in cui le istituzioni ci diranno ‘riapriamo e non chiudiamo mai più’. Ecco perché molti aspettano l’evolversi della situazione, per poi ripartire con certezze» conclude. “Il circo attira molta gente in un paese», rimarca Buccioni aprendo ad un dialogo con gli assessori locali, rincuorandoli poi sulla controversa tematica degli animali: «Stanno benissimo, in questo periodo c’è stato più tempo per curarli.».

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