Migrantes Ancona: pastorale con i rom e sinti

12 Maggio 2021 – Ancona – Oltre agli immigrati, da vari anni seguo la pastorale con i rom e sinti, in compagnia di una catechista, Elisabetta. Con loro abbiamo fatto prime comunioni, matrimoni, funerali e a una decina di loro ho fatto impartito anche la Cresima. Un cammino spalmato in un periodo prolungato, ma alla fine sempre concluso. Un’esperienza che mi ha dato molto, e direi, mi ha segnato… Una sera, in una chiesa di un quartiere di Ancona stavamo preparando la prima comunione di alcuni ragazzi, un loro papà mi chiese di confessarsi, la sua bambina avrebbe fatto l’indomani la prima comunione, aveva altri due figli. Quella confessione mi è rimasta sullo stomaco. Dal cuore di quel rom uscì una sofferenza opprimente che soffocava la sua vita… “sono uno zingaro, per la gente sono sempre uno zingaro, per la gente i miei bambini sono figli di uno zingaro, da anni sono qui e non riesco a trovare lavoro perché sono uno zingaro, la gente non mi parla perché sono uno zingaro e si vede, non riesco a dare una vita dignitosa alla mia famiglia perché sono uno zingaro, non ho futuro perché sono uno zingaro, la mia colpa è di essere nato zingaro, e questo marchio sulla mia testa mi pesa, mi soffoca, non mi lascia né camminare, né respirare… odio me stesso e la mia vita perché sono uno zingaro”… seduto sul banco della chiesa, con i gomiti sulle ginocchia, e la testa raccolta tra le mani, tra sospiri prolungati, singhiozzi e lacrime, assieme ad altri peccati, scorreva questa confessione… io mi son sentito un peccatore. Ogni sofferenza che aveva subito mi sentivo di averla procurata anche io. Non mi sentivo affatto libero da ogni pregiudizio nei loro confronti, e il dir comune sembra una norma. Si concluse quella confessione, con un abbraccio e il giorno dopo la sua bambina fece la prima comunione, la sua gioia fu grande ma sempre velato da tristezza… un mese dopo lui si è tolto la vita… Una diversità mai integrata, un’esclusione che lo ha brutalmente buttato fuori, perché anche oggi per la nostra società: “uno zingaro è sempre uno zingaro. Quando uno zingaro diventerà per me fratello?”  (Dino Cecconi, Direttore Migrantes Ancona-Osimo)

 

 

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