Festival della migrazione: un decalogo di proposte “per una politica dei volti e della cura”

30 Novembre 2020 –

Modena – Un decalogo di proposte alla politica sul tema della migrazione, tra le quali il superamento definitivo dei decreti sicurezza, la riforma della legge sulla cittadinanza, la lotta al precariato, l’inserimento di quote di ingresso per lavoro: è quanto emerso a conclusione del Festival della migrazione che si è svolto on line dal 26 al 28 novembre. “Abbiamo voluto mettere al centro i giovani – ha detto il portavoce, Edoardo Patriarca –, come risorsa importante e preziosa per il nostro Paese”. Quattro sono le sfide ricordate da Patriarca: “La prima: riconoscere che le migrazioni sono un fatto culturale, non emergenziale, ma un fenomeno che coinvolge l’uomo da sempre e vanno affrontate con parole diverse. Solidarietà, tolleranza, interculturalità, fanno capire e maturare il nostro Paese. La seconda sfida è quella sociale: la migrazione non può essere un fenomeno legato solo alla sicurezza e non può essere in capo solo al ministero degli Interni. Se vogliamo costruire davvero una società multietnica sono i territori i veri protagonisti da interpellare e far agire. Penso in modo specifico ai comuni, alle associazioni di volontariato e di terzo settore. La terza sfida è il lavoro: ce lo hanno detto chiaramente i giovani intervenuti, sia migranti senza cittadinanza e non solo loro. Se il lavoro è precario, indegno e non sicuro non si possono costruire progetti di vita duraturi e non si può dare alcuna inclusione e percorso di accoglienza. L’ultima sfida è quella della politica: è necessaria a condizione che aiuti a sostenere questo processo di energie che sono presenti nel nostro Paese”. L’agenda completa di proposte “per una politica dei volti e della cura” è pubblicata sul sito www.festivalmigrazione.it. L’iniziativa è stata promossa da Fondazione Migrantes, Porta Aperta, Crid di Unimore e Integriamo. Il Festival ha avuto, nei tre giorni, oltre 50mila contatti e più di 10mila interazioni.

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