Libia: nuovo naufragio

22 Ottobre 2020 –

Milano – Ancora un naufragio al largo delle coste della Libia. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha segnalato ieri su Twitter un disastro avvenuto martedì di fronte al distretto di Sabratha, 75 chilometri a ovest di Tripoli, nel quale hanno perso la vita “almeno 15 persone”. Secondo l’Oim sarebbero sopravvissuti in cinque, salvati e portati a riva da alcuni pescatori. Si tratta di “migranti disperati”, che continuano a rischiare la vita “in fuga da abusi e sfruttamento, in assenza di capacità di salvare vite”. “Almeno 500 morti nel Mediterraneo centrale quest’anno. Alcune a causa di ritardi nell’assistenza. La mancanza di sforzi guidati dagli Stati per salvare vite umane lungo questa rotta pericolosa è tanto dolorosa quanto vergognosa” ha scritto su Twitter Eugenio Ambrosi, capo staff dell’Oim. Sempre martedì, più di settanta profughi sono stati intercettati dalla Guardia costiera libica e riportati indietro in Libia. “Mentre l’Agenzia europea Frontex investe altri 100milioni di euro in droni per il controllo delle frontiere, 15 persone muoiono in mare senza soccorsi”, la presa di posizione dell’Ong Mediterranea Saving Hu- mans. Secondo il progetto «Missing Migrants» dell’Oim dal 2014 sono 20.014 le persone che hanno perso la vita cercando di attraversare il Mediterraneo oppure sono risultate disperse in mare. Un elenco di vittime a cui si aggiungono quei naufragi più difficili da documentare, di cui si perde ogni traccia nel silenzio delle onde.

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