Vangelo Migrante: XXIII domenica del Tempo Ordinario (Vangelo 18,15-20)

3 Settembre 2020 – La fede cristiana non è solo rapporto del singolo con il suo Dio, ma è anche rapporto che coinvolge gli altri, soprattutto i fratelli nella fede. Ognuno è responsabile anche della fede e della testimonianza cristiana degli altri.

Nel pretesto del rispetto della coscienza altrui, spesso si nasconde la tentazione di farsi ‘i fatti propri’ senza andare a cercare inutili grane. Al contrario, nel Vangelo di questa domenica Gesù ritiene estremamente importante la correzione fraterna: da non intendersi come pretesa di verità o accusa ma la ‘via’ per un discepolato vissuto in fraternità: “se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà”.

Il presunto rispetto ma anche il salvare la faccia, sono quasi sempre indice di indifferenza. La Scrittura è chiara: dinanzi a questo comportamento Dio non resta estraneo (prima lettura): ‘se tu non parli al malvagio, della sua morte domanderò conto a te ’. Il Vangelo va oltre: “se commetterà una colpa contro di te”, al posto di prendere una distanza, fatti ancora più vicino, più prossimo.

Attenzione. Il Vangelo non intende solo esortare a fare correzioni ma anche a lasciarsi fare correzioni. Ognuno dovrebbe attendersi, da quanti gli vogliono bene, un aiuto per correggere i suoi difetti e combattere contro i suoi peccati.

Chi ci vuole veramente bene, vuole il nostro vero bene e … ce lo sa dire. La disponibilità e il desiderio di camminare insieme esigono che ognuno accetti personalmente di essere ‘sentinella’ dell’altro. Non spie ma custodi, affinchè tutti possiamo seguire il Signore con frutto.

L’essenza di questa procedura sta nel fatto che “Dio non vuole che neppure uno di questi piccoli si perda” e per questo invita in tutti i modi a ‘guadagnare’ fratelli …: “se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello”. Il fratello è un guadagno, un tesoro per ognuno e per il mondo.

L’unica politica economica che produce vera crescita, è investire in fraternità!

  p. Gaetano Saracino

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