Mattarella: il sacrificio dei minatori a Marcinelle e di chi ha ha perso la vita sul luogo di lavoro “merita il rispetto dell’Italia intera”

8 Agosto 2020 – Roma – Il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha voluto rinnovare la “vicinanza” del popolo italiano “ai familiari di quanti hanno perso la vita sul luogo di lavoro”: “il loro sacrificio – ha scritto in un messaggio in occasione del sessantaquattresimo anniversario della tragedia a Marcinelle dove persero la vita 262 dei quali 136 erano italiani – merita il profondo rispetto dell’Italia intera”. La giornata di oggi è dedicata al Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo. Quersta giornata – ha scritto il Capo dello Stato – “acquista un altissimo valore: innumerevoli cittadini italiani – in circostanze spesso eccezionalmente complesse e rischiose – hanno dato prova di abnegazione e di impegno nell’adempimento dei propri compiti professionali, in Patria e all’estero”. “Se avvertiamo con particolare intensità il ricordo di quanto accadde al Bois du Cazier è anche perché – ha aggiunto Mattarella – negli ultimi mesi l’emergenza sanitaria ci ha rafforzato la comprensione delle espressioni ‘sacrificio’ e ‘sicurezza sul lavoro’. La ricerca di un futuro migliore è il messaggio che la tragedia di Marcinelle incarna”. Una ricerca che – ha scritto ancora Mattarella – “non può prescindere dalla piena realizzazione del diritto al lavoro in ogni sua sfaccettatura: dalle possibilità di studio e di formazione alle pari opportunità; dalla salvaguardia della salute all’accesso ad ammortizzatori sociali sempre più efficaci, al livello nazionale ed europeo”. Il Capo dello Stato ha quindi rinnovato “la più sentita vicinanza della Repubblica ai familiari di quanti hanno perso la vita sul luogo di lavoro”. Accanto ai minatori scomparsi 64 anni fa Mattarella ha voluto anche dedicare “un pensiero particolare ai moltissimi operatori sanitari deceduti negli ultimi mesi mentre prestavano cure mediche e assistenza ai contagiati dal Covid-19. Oggi, come allora, il sacrificio di questi lavoratori merita il profondo rispetto dell’Italia intera”.

Raffaele Iaria

 

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