Una responsabilità che interpella

27 Luglio 2020 – Roma – “Non sempre l’abbondanza comunicativa è sinonimo di completezza e chiarezza: il tempo di pandemia ha richiamato tutti ad una forte responsabilità nel comunicare in modo rigoroso e sobrio, per evitare confusione e trasmissione di contenuti deboli e non originali”.

Nel riflettere sul contesto comunicativo di questi mesi, gli incaricati regionali per le comunicazioni sociali delle CEI hanno fotografato in questi termini rischi e opportunità di una situazione inedita per tutti.

Convocati dall’Ufficio nazionale il 21 luglio per un incontro on line di bilancio e prospettive per il futuro, i diversi rappresentanti hanno offerto un quadro concreto dei vari territori. Ora, è stato detto, l’orizzonte cui tendere è quello di una comunicazione come servizio di carità che permetta alla Chiesa di rispondere alle attese dell’uomo di oggi. Ecco perché “è fondamentale trasformare i contatti ottenuti dai diversi media in relazioni reali, nella consapevolezza che non si può sostituire il rapporto personale. Solo attraverso il dialogo e il confronto è possibile costruire le comunità”.

Un’indicazione che apre già un cammino per il futuro. (Vincenzo Corrado)

 

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