Mons. Perego: la Madonna del Carmelo è la Madonna dell’Accoglienza

16 Luglio 2020 – Ferrara – “Anche noi vogliamo metterci in ascolto del Signore e guardando al mare Mediterraneo, oggi confine di morte e non strada di vita, affidare le madri, i bambini, i giovani in fuga in questo mare, perché siano bagnati dalle benedizioni del Signore e dalla protezione di Maria, ma anche dalla compassione di un’Europa che per loro rischia di non essere ‘casa comune’. Lo ha detto questa mattina l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, nel monastero delle carmelitane scalze, nel giorno della festa della Madonna del Carmelo che è “la Madonna dell’incontro con Dio, che magnifica il Signore”. “Con le sue braccia aperte”, è “la Madonna dell’Accoglienza. Guardando a Lei – ha detto mons. Perego – possiamo invocare Maria con il nuovo titolo che Papa Francesco ha regalato alla Chiesa, inserendolo nelle Litanie Lauretane: solacium migrantium, soccorso dei migranti. A Maria affidiamo chi è in viaggio, chi è in fuga e arriva sulle nostre coste, nelle nostre città, per riposo, per turismo, alla ricerca di sicurezza, per lavoro, per sfuggire alla morte: sono il volto di chi cerca riposo, di chi cerca di salvare la vita, di chi vuole sostenere la propria famiglia. Sono i volti dei ricchi e dei poveri, delle persone sole e delle famiglie, di uomini e donne, giovani e adulti. La Madonna del Carmelo ci invita ad abbracciare tutti, ad accompagnare tutti, ad accogliere tutti, come figli, come fratelli, perché la nostra preghiera, il nostro grido: Abbà Padre – come ci ha ricordato la pagina di San Paolo ai Galati – non sia una finzione, ma una realtà che ci porta a considerare tutti gli uomini figli e fratelli e non estranei”. L’arcivescovo ferrarese ha quindi pregato “perché la nostra vita sia un cammino di fede, speranza e carità, di riconoscimento che il mondo è una sola famiglia umana: la strada del Paradiso è solo la strada della fraternità. Chiediamo al dono dello Spirito, per intercessione di Maria, di aiutarci a riconoscere in ogni uomo un fratello, un figlio”.

R.Iaria

Temi: