8X1000: la geografia della condivisione

4 Giugno 2020 – Roma – Quante sono le opere firmate da tutti nel territorio dove abitiamo? La rendicontazione geolocalizzata corre sul web grazie alla Mappa 8xmille (www.8xmille.it). Una scelta di trasparenza che punta a colmare, con le tecniche di un viaggio alla scoperta delle opere realizzate e di un inatteso paesaggio solidale, il gap informativo su quanto conta ogni anno la firma per il nostro Paese e per le comunità italiane. La geografia della condivisione nelle 226 diocesi, con oltre 20 mila interventi sottoscritti dai fedeli italiani, è sempre consultabile online. Dà conto in modo ravvicinato dell’uso dei fondi. E là dove è più difficile che i numeri rendano il senso delle speranze e della dignità restituite, segnala storie, foto, video, schede e articoli di stampa. Le voci già geolocalizzate sono ben lontane ancora dal rappresentare la totalità dei contributi ricevuti, ma la Mappa è in continuo aggiornamento. Il dettaglio è per regione, provincia e comune, in modo da scoprire dov’è arrivato l’aiuto della Chiesa italiana. Sullo sfondo, l’impegno della Cei per una trasparenza che superi gli obblighi di legge sulla pubblicazione del rendiconto annuale (come previsto dall’articolo 44 della legge 222 del 1985), affiancandogli appunto questa cartina degli effetti dell’8xmille. Tre le direttrici d’impiego: 436 milioni di euro – indica la ripartizione 2019, l’ultima disponibile – per il culto e la pastorale; per il sostentamento dei circa 35 mila sacerdoti diocesani, compresi circa 400 missionari nei Paesi in via di sviluppo, 384 milioni di euro. E infine per i progetti caritativi 285 milioni di euro.

La prima voce comprende anche i fondi per le nuove chiese e gli spazi parrocchiali, per la tutela dei beni artistici e per la pastorale giovanile. Così sono diventati realtà rispettivamente ad esempio – lo indica la Mappa – oratorio e nuovi spazi comunitari della parrocchia Madonna del Suffragio ad Alessandria, sostenuta con 100 mila euro; e fondi per 90 mila euro destinati al restauro di ‘tesori nascosti’ che tramandano fede e cultura, come la chiesa della Madonna degli Angeli, a Veroli (Frosinone), risalente al VI secolo. Quindi i fondi per il sostentamento dei sacerdoti, ministri dei sacramenti e annunciatori del Vangelo in Parola e opere, affidati ai fedeli per una remunerazione decorosa.

Tra gli interventi caritativi, che sono la terza voce di impiego, vanno ricordati anche piani occupazionali nazionali per i giovani come il ‘Progetto Policoro’, incubatore di cooperative che ha dato vita ad oltre 3 mila posti di lavoro. Nella Mappa anche i fondi per la Caritas, per il microcredito o per la ricostruzione post terremoto in Abruzzo (anche con 4 scuole pubbliche, edificate dalla Chiesa con le firme). Non manca infine un link per un’istantanea degli aiuti al Terzo Mondo: ospedali, scuole, formazione di medici e insegnanti, promozione della donna e di progetti agricoli. Oltre alle emergenze: dal sostegno alle vittime di guerra in Siria con 2 milioni di euro fino ai corridoi umanitari in Etiopia e Giordania (440 mila euro).

Laura Delsere

 

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