Campagna Io Accolgo: prevedere permessi della durata di un anno, convertibili e rinnovabili” ai lavoratori immigrati

9 Maggio 2020 –

Roma – “Sembra che finalmente le forze di maggioranza abbiano raggiunto un accordo sulla regolarizzazione dei migranti impegnati nei campi, nei lavori domestici e di cura, oggi privi di un permesso di soggiorno. Si tratta di un passaggio fondamentale per consentire a centinaia di migliaia di persone di sottoscrivere un contratto di lavoro, sottraendosi ai ricatti e allo sfruttamento del lavoro in nero, potendo accedere a tutte quelle opportunità che garantiscono una vita dignitosa: il diritto a un salario equo, la possibilità di affittare una casa abbandonando i ghetti in cui oggi molti sono costretti, il diritto di accedere al servizio sanitario pubblico, ricevendo informazioni e cure, tanto più indispensabili in tempi di pandemia, a garanzia delle salute loro e della comunità tutta”. Lo affermano le decine di organizzazioni cattoliche e laiche promotrici della campagna “Io Accolgo”, tra cui Caritas italiana, Acli, Fondazione Migrantes, Centro Astalli, Focsiv.
“Alla regolarizzazione – si legge in una nota – si arriva dopo settimane di pressione e appelli da parte di campagne come Ero straniero, di organizzazioni sociali, religiose e sindacali, di molti degli stessi datori di lavoro bisognosi di manodopera. Purtroppo l’obiettivo pare raggiunto solo in parte, sia per quanto riguarda il periodo di validità del permesso di soggiorno, sia per le categorie comprese nel futuro provvedimento”. “Per questo chiediamo al governo un ulteriore passo in avanti, prevedendo permessi della durata di un anno, convertibili e rinnovabili, anche per ricerca di lavoro”, proseguono le associazioni: “È stato detto che la pandemia avrebbe costretto tutti a un ripensamento sul tipo di società in cui viviamo. Cominciamo da qui, con un atto di civiltà che rimetta al centro la dignità di ogni essere umano e i suoi diritti”.

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