Coronavirus: in Argentina pochi casi, ma l’isolamento è partito subito guardando all’Italian

3 Aprile 2020 – Buenos Aires – Il messaggio girava in tutto il Sud America, su whatsapp, nei giorni immediatamente precedenti tra i tanti discendenti di emigrati italiani: “Martedì 31 marzo in tutta Italia ci saranno le bandiere a mezz’asta in segno di lutto nazionale per le vittime del coronavirus. Anche noi nello stesso giorno collochiamo le bandiere italiane dalle nostre finestre e dai balconi delle nostre case”. E così è avvenuto anche nella città di Cordoba in Argentina.

Elena Tori (82 anni) vive con il marito, Hector Hugo Rubiano (79 anni), a trenta minuti dal centro della città. Il figlio più grande abita vicino casa ma, per la situazione legata al coronavirus, si sentono solo per telefono. L’altro figlio vive in Brasile. Le chiediamo di raccontarci come stanno vivendo l’emergenza sanitaria che è arrivata anche da loro: “Ci sono ancora pochi casi. Ma abbiamo iniziato subito a prendere provvedimenti, grazie a Dio!, per decisione del Presidente Alberto Fernández. Ogni giorno c’è una restrizione in più. Hanno chiuso anche le frontiere. Tutto pensando proprio a quello che avviene in Italia. Io e mio marito, come tutti, dal 19 marzo siamo in isolamento a casa e non usciamo. Abbiamo trovato dei negozi che ci portano le verdure, la frutta, il latte, il pane… tutto quello di cui c’è bisogno. I supermercati aprono dalle 8 alle 9 per i pensionati, poi dalle 9 alle 19 per tutti e chi va, nelle code, deve lasciare almeno un metro di distanza dagli altri. Nel nostro quartiere questo è rispettato, ma so che in altri quartieri no e la gente esce, è un peccato!”. Poi aggiunge: “Davanti casa abbiamo un viale che ha uno spazio verde con alberi nel mezzo. Ora quel viale è vuoto, fermano le macchine. Chi esce di casa deve avere un permesso, un foglio di autocertificazione”. In Tv cosa dicono della situazione? “Qui parlano di tutto il mondo. Ma ogni ora l’Italia è presente nei nostri notiziari. Poi io e mio marito guardiamo anche la Rai e quindi sappiamo tutto. Sono tantissimi gli italiani in Argentina e siamo tristissimi. Ci viene da piangere. Poi io sono collegata anche con i parenti che ho in Italia: Brescia, Boario Terme, Montecarlo, Tonfano, Firenze, Lucca”. (Toscana Oggi – In Cammino – Lucca)

 

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