Papa Francesco: preghiamo per chi sta aiutando a superare questo periodo

3 Aprile 2020 – Città del Vaticano – Papa Francesco ha introdotto questa mattina la celebrazione eucaristica a Casa Santa Marta chiedendo di pregare per chi sta aiutando a superare questo periodo di pandemia. “C’è gente – ha detto – che da adesso incomincia a pensare al dopo: al dopo la pandemia. A tutti i problemi che arriveranno: problemi di povertà, di lavoro, di fame … Preghiamo per tutta la gente che aiuta oggi, ma pensa anche al domani, per aiutarci a tutti noi”.

Il papa ha dedicato la celebrazione, in questo venerdì, alla Madonna e ha concentrato la sua omelia sui sette dolori della Madre di Gesù: il dolore dopo le parole di Simeone, 4° giorni dopo la nascita di Gesù, che parlavano di una spada che le trafiggerà il cuore, il dolore della fuga in Egitto, il dolore dei tre giorni in cui Gesù resta nel tempio e Maria e Giuseppe lo cercano disperatamente, il dolore dell’incontro con Gesù sulla via del Calvario, il dolore della morte di Gesù, il dolore della discesa di Gesù dalla croce e il dolore della sua sepoltura.

“A me – ha detto Papa Francesco – fa bene, in tarda serata, quando prego l’Angelus, pregare questi sette dolori come un ricordo della Madre della Chiesa, come la Madre della Chiesa con tanto dolore ha partorito tutti noi. La Madonna mai ha chiesto qualcosa per sé, mai. Sì, per gli altri: pensiamo a Cana, quando va a parlare con Gesù”: “soltanto, accetta di essere madre. Accompagnò Gesù come discepola, perché il Vangelo fa vedere che seguiva Gesù: con le amiche, pie donne, seguiva Gesù, ascoltava Gesù”. E gli Atti degli Apostoli “la fanno vedere in preghiera con gli apostoli come madre. La Madonna non ha voluto togliere a Gesù alcun titolo; ha ricevuto il dono di essere Madre di Lui e il dovere di accompagnare noi come Madre, di essere nostra Madre. Non ha chiesto per sé di essere una quasi-redentrice o una co-redentrice: no. Il Redentore è uno solo e questo titolo non si raddoppia. Soltanto discepola e madre. E così, come madre noi dobbiamo pensarla, dobbiamo cercarla, dobbiamo pregarla. È la Madre. Nella Chiesa Madre. Nella maternità della Madonna vediamo la maternità della Chiesa che riceve tutti, buoni e cattivi: tutti”.

Da qui l’invito: “oggi ci farà bene fermarci un po’ e pensare al dolore e ai dolori della Madonna. È la nostra Madre. E come li ha portati, come li ha portati bene, con forza, con pianto: non era un pianto finto, era proprio il cuore distrutto di dolore. Ci farà bene fermarci un po’ e dire alla Madonna: ‘Grazie per avere accettato di essere Madre quando l’Angelo Te lo ha detto e grazie per avere accettato di essere Madre quando Gesù Te lo ha detto”. (R.Iaria)

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