Card. Bassetti: non dobbiamo cadere nella tentazione del pessimismo, dello sconforto, della disperazione

11 Marzo 2020 –

Roma – “Non dobbiamo cadere nella tentazione del pessimismo, dello sconforto, della disperazione, ma piuttosto coniughiamo prudenza e discernimento”. È quanto afferma oggi il presidente della Cei, il card. Gualtiero Bassetti, in una intervista al quotidiano “Avvenire” sottolineando che oggi “più che mai il nostro Paese ha bisogno di responsabilità, individuale e collettiva” e aggiungendo che nonostante la sospensione delle Messe “con il popolo” e delle celebrazioni pubbliche, “la Chiesa non è né rassegnata né disarmata, ma è al fianco del popolo”. Oggi “ci scopriamo – ha detto il porporato – vulnerabili, fragili, inermi, di fronte a un ‘nemico’ che non possiamo vedere ma di cui subiamo tutta la minacciosità. È il momento della vulnerabilità ed è il momento della fortezza”. La Chiesa italiana è “ben consapevole delle difficoltà dei territori e delle molte persone che, a causa dell’emergenza, attraversano un guado lavorativo particolarmente insidioso. Le misure di contenimento del virus incidono necessariamente sulle nostre abitudini e il sacrificio necessario si ripercuote sull’attività di tanti. A loro siamo vicini con preoccupazione fraterna. È questa infatti – ha detto il card. Bassetti – una criticità da non lasciare in secondo piano e che, se non affrontata con misure opportune, rischia di trasformarsi in dissesto strutturale anche dopo aver contenuto l’urgenza sanitaria. Perciò ritengo che si riveleranno decisivi provvedimenti di sostegno e progettualità a medio – lungo periodo che potranno essere messi in campo anche contando su un ruolo più solidale dell’Unione Europea”.

“Dopo la fortezza, non dimentichiamo la speranza”, ha continuato il porporato: “ho già avuto modo di dire, e lo ripeto ancora, che c’è una paura che serve, che si rivela necessaria per valutare attentamente i rischi e poter prevedere e promuovere contromisure adeguate. Agendo corresponsabilmente siamo in grado di contribuire alla risoluzione di questo frangente. Le istituzioni sono compatte: un segno forte per il nostro Paese che ha bisogno di punti saldi di riferimento”. Papa Francesco ha deciso di affidare l’Italia alla Madonna, insieme con il mondo intero. L’Itala – ha spiegato il presidente della Cei – ha sempre avuto “uno speciale legame con la Vergine. Lo testimoniano anche le tante lettere ed email che mi sono arrivate in questi giorni, in cui mi si chiedeva di affidare la nazione in difficoltà alla protezione della Madre di Dio. Il Papa, con profetica intuizione e straordinaria sensibilità, si è fatto interprete di questa richiesta che viene dal nostro popolo. Tutto ciò mi riempie di grande gioia. Ed è veramente un’ispirazione del Signore”.

 

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