Corridoi umanitari sospesi via libera all’arrivo in Italia di una famiglia siriana

25 Febbraio 2020 – Niamey – Il coronavirus restringe e sospende per qualche tempo anche i corridoi umanitari della CEI per portare in Italia 66 rifugiati dal Niger. L’unica eccezione è stata fatta per una famiglia siriana composta da padre, madre e 4 figli piccoli. Alla madre di 33 anni, come riferisce oggi l’inviato del quotidiano “Avvenire” Paolo Lambruschi, 33 anni, è stato diagnosticato un tumore in fase avanzata e che solo in Italia è possibile effettuare l’operazione e prestarle le cure che possono salvarle la vita. Ogni giorno perso può compromettere la speranza. Ieri mattina, dopo che il Viminale ha comunicato alla Caritas italiana e all’UNHCR (le due organizzazioni che con la collaborazione dell’Ong Gandhi Charity hanno selezionato i 66 beneficiari, provenienti perlopiù dai lager libici) la decisione del governo di sospendere il corridoio per l’emergenza sanitaria in corso, è scattata la corsa contro il tempo per assicurare la partenza almeno ai siriani. I sei si trovavano in Egitto e poi in Arabia Saudita, presso la ditta dove era impiegato il capofamiglia, e da lì sono stati spostati in Niger. All’insorgere dei problemi della donna hanno chiesto aiuto all’Onu. Alessandra Morelli, capo missione UNHCR in Niger, e il responsabile immigrazione della Caritas Oliviero Forti hanno subito fatto sapere al Viminale quali rischi correva la donna restando in un Paese non in grado di curarla. Il caso ha colpito funzionari e ministro Lamorgese, che hanno dato il via libera. La famiglia da oggi sarà presa in carico dalla Caritas diocesana di Manfredonia. Non è stato invece possibile – scrive “Avvenire – ottenere altri lasciapassare. Ai 60 in procinto di partire per l’Italia e fermati in extremis, perlopiù sudanesi fuggiti dal conflitto del Darfur, è stato comunicato che si tratta solo di un rinvio a quando l’epidemia sarà finita. Sono in tutto 16 famiglie destinate a venire accolte fino all’estate nella struttura di Rocca di Papa, alle porte di Roma, gestita dalla fondazione Auxilium.

 

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