Incontro CEI sul Mediterraneo: da oggi tavoli di confronto e momenti di preghiera

20 Febbraio 2020 – Bari –  Tavoli di conversazione e discussione, lavori in assemblea, momenti di preghiera, incontri nelle parrocchie e l’abbraccio finale ad un gruppo di persone più svantaggiate. Si presenta così l’Incontro “Mediterraneo, frontiera di pace” che si è aperto ieri a Bari. Protagonisti 58 vescovi delegati di 20 Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. La giornata di oggi si aprirà fra poco con la celebrazione eucaristica nella basilica di San Nicola. Al centro dei lavori il primo tema che animerà tavoli di conversazione e discussione in assemblea. In serata i vescovi faranno una visita guidata alla città vecchia. Venerdì, dopo i lavori di assemblea e confronto sempre al Castello Svevo, alle 19 ogni vescovo sarà ospite di una parrocchia dove, dopo la messa, ci sarà un momento di confronto e testimonianze e infine la cena. Sono una trentina le parrocchie coinvolte. Sabato la giornata si aprirà con la celebrazione eucaristica nella cattedrale di Bari. Alla 15.30 al Teatro Petruzzelli, è in programma un evento culturale con momenti artistici e testimonianze. E, alle 19, un momento di preghiera mariana in cattedrale. Domenica alle 8.15 circa Papa Francesco atterrerà nel piazzale Cristoforo Colombo dove, ad accoglierlo, ci saranno l’arcivescovo di Bari-Bitonto, Mons. Francesco Cacucci, e le autorità civili. Alle 8.30 il pontefice incontrerà i vescovi del Mediterraneo. Al termine, scenderà nella cripta per venerare le reliquie di san Nicola e saluterà la comunità dei padri domenicani. Uscendo dalla Basilica, sul sagrato, rivolgerà un saluto ai fedeli per poi ripartire in auto verso corso Vittorio Emanuele II dove presiederà la concelebrazione eucaristica e reciterà la preghiera dell’Angelus. Alle 12.30 la ripartenza in elicottero alla volta del Vaticano, dove atterrerà alle 13.45. Dopo la messa i vescovi andranno a pranzo nella Fiera del Levante: parteciperà anche un gruppo di persone in difficoltà che si distribuiranno tra i presuli. Si tratta di una trentina di persone, tra migranti del Cara, senza fissa dimora e persone impegnate in percorsi di riabilitazione.

Temi: