Chinatown: a tavola contro la paura

20 Febbraio 2020 – Milano – «Tutti a Chinatown stasera per fare tre buone azioni con un solo gesto: aiutare i bambini degli orfanotrofi cinesi messi in difficoltà dall’epidemia del Coronavirus, dare una mano ai ristoratori e combattere la psicosi del virus». È l’appello lanciato da Marco Griffini, presidente di Aibi, tra i sostenitori della ‘Notte delle bacchette’, simpatica iniziativa di solidarietà che stasera a Milano – ma non solo – coinvolgerà centinaia di ristoratori cinesi. Da quando è partita l’epidemia i locali hanno visto crollare i propri fatturati in pochissimi giorni. Soprattutto a Milano, dove qualcuno è addirittura stato costretto a chiudere, almeno temporaneamente. Così, per contrastare la paura e offrire un segno di vicinanza a tante famiglie di origini cinesi, è nata questa iniziativa di “solidarietà gastronomica”. Stasera, in una settantina di locali, ristoranti, bar di via Paolo Sarpi e dintorni sarà possibile cenare – senza timore del contagio – con la certezza di compiere una buona azione. Il ristorante offrirà un piatto tipico e, anche grazie all’interessamento del food blogger Lorenzo Biagiarelli – tra gli organizzatori dell’evento – il cinquanta per cento della cifra versata andrà sostenere le iniziative di Aibi. Con quale scopo? Raccoglie donazioni e materiale sanitario (mascherine protettive e disinfettanti) per contrastare l’emergenza sanitaria negli istituti per l’infanzia in Cina, dove la situazione è sempre più difficile. In Cina esistono decine di istituti che ospitano migliaia di minori. Aibi, ente autorizzato per adozioni in Cina, che opera a Pechino dal 2008 e a Xi’An, nello Shaanxi, dal 2012 è tra le organizzazioni che si sono mosse subito per reperire il materiale più richiesto, principalmente mascherine di tipo medico e N95, ma anche disinfettanti per le mani, termometri e guanti in lattice. Fino, proprio attraverso Aibi, sono state donate 29.970 mascherine usa e getta, tra cui 1.700 in spedizione da una famiglia adottiva e 3.000 da un privato e 1.000 maschere N95; 2.500 guanti medici; 1.000 confezioni di disinfettante e 260 occhiali protettivi. In totale sono stati raggiunti sei istituti a Ningbo, Xi’an, Zhengzhou, Guangzhou, Baotou e Xiangtang. Importante la collaborazione con la Fondazione Italia Cina, che sostiene la Casa di accoglienza “Vittorino Colombo” a Xi’an, e la società Aurora Biofarma di Milano che ha contribuito al reperimento di materiale con una donazione liberale. Diverse sono le aziende che si stanno interessando al progetto. ( L.Mo. – Avvenire)

 

 

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