Testimonianze “dal vivo”

13 Febbraio 2020 – Carpi – Capita raramente di incontrare dei testimoni, persone che non solo ti raccontano le cose come stanno, ma che hanno fatto esperienza concreta di ciò di cui parlano, soprattutto quando questa realtà è molto difficile. E’ questo ciò che è avvenuto il 1° febbraio all’incontro “Semi di (non) diritti”, sui temi di immigrazione e sfruttamento lavorativo. Parole molto forti dai relatori, prima di tutto Marco Omizzolo, sociologo e ricercatore da molti anni sul tema delle mafie in Italia  e delle mafie estere, sulla tratta internazionale a scopo di sfruttamento lavorativo e sul caporalato. Omizzolo ha presentato il suo ultimo libro “Sottopadrone. Uomini, donne e caporali nell’agromafia italiana” (Feltrinelli), raccontando il viaggio che ha condotto da infiltrato tra i braccianti indiani nell’Agro Pontino, “nel cuore delle agromafie – come riporta nel suo volume – tra caporali che lucrano sul lavoro di donne e uomini, spesso stranieri, sfruttati nelle serre italiane. Braccianti indotti ad assumere sostanze dopanti per lavorare come schiavi. Ragazzi che muoiono – letteralmente – di fatica. Donne che ogni giorno subiscono ricatti e violenze sessuali. Un sistema pervasivo e predatorio che spinge alcuni lavoratori a suicidarsi, mentre padroni e padrini si spartiscono un bottino di circa 25 miliardi di euro l’anno”.

Un’inchiesta sul campo che è culminata in manifestazioni e denunce, in particolare lo sciopero del 18 aprile 2016 dei braccianti indiani a Latina, e ha contribuito a creare il clima grazie al quale è stata approvata la nuova legge contro lo sfruttamento lavorativo, la 199/2016. Altrettanto chiare sono state le parole di Ilaria Ippolito, operatrice sociale, ricercatrice e attivista per i diritti umani, che ha spiegato numeri, dimensioni, problematiche e distorsioni mediatiche riguardo ai fenomeni migratori di questi anni. Così come molto forte è stata la testimonianza dei sindacalisti di Sicobas, Marcello Pini e Tariq Gondal, che hanno raccontato la situazione locale sul tema.

L’iniziativa “Semi di (non) diritti” è stata organizzata da Cooperativa Il Mantello, Ufficio Migrantes Diocesi di Carpi, Presidio Libera Peppe Tizian, Circolo Acli Carpi APS e Cooperativa Oltremare di Modena, con la collaborazione di Consulta per l’Integrazione dell’Unione delle Terre d’Argine, Consulta dei popoli del Comune di Castelfranco Emilia, Libreria La Fenice di Carpi e Ristorante Shahi di Soliera ed ha visto oltre all’intervento dei relatori, l’accompagnamento di intermezzi musicali a tema, grazie al compositore e musicista Matteo Manicardi, e al termine un gradito buffet multietnico. Un momento di approfondimento che ha preso spunto dalla pubblicazione in corso in questi mesi dei “Quaderni migranti”, tre volumi a cura della Cooperativa Oltremare, dell’Associazione Terra Nuova, del Centro culturale Luigi Ferrari e dell’Associazione culturale Tempi Moderni, presentati per la prima volta a fine novembre scorso a Modena. Un approfondimento che come Migrantes intendiamo portare avanti, grati a persone come i relatori, prima ancora che esperti, testimoni. (Migrantes Diocesana Carpi)

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