“Coesione, innovazione e società plurali”: una  Scuola di formazione integrata sulle migrazioni

13 Gennaio 2020 – Brescia – Prende avvio il 3 aprile la Scuola di formazione integrata sulle migrazioni “Coesione, Innovazione e Società plurali”. che punta a coniugare la sfida posta dalle migrazioni con la centralità delle comunità locali attraverso il potenziale delle metodologie pedagogiche critiche e quello progettuale dell’innovazione sociale.

Un percorso biennale di studio che parte dall’analisi delle debolezze strutturali della gestione e della narrazione dei processi migratori nel nostro Paese e si proietta verso la ricerca e l’accompagnamento di modalità alternative possibili, efficaci e sostenibili di attivazione dei territori nei processi di accoglienza, integrazione e valorizzazione della presenza dei migranti come leva per un nuovo slancio allo sviluppo delle comunità locali.

Un percorso che si propone di andare oltre l’approccio gestionale e di abilitare una maggiore consapevolezza e comprensione critica della realtà delle migrazioni, strutturare la competenza a progettare con le comunità locali interventi complessi di sviluppo locale, la capacità di concepire e gestire processi di empowerment, capacity e community building, a mobilitare le reti sociali e sviluppare un approccio multi stakeholder ed una logica di sistema e di sostenibilità secondo le logiche dell’innovazione sociale.

Si offre come laboratorio per lo studio e la produzione di cultura per tutti quei soggetti che su base territoriale sono direttamente coinvolti nella definizione delle politiche, delle strategie e degli interventi connessi con l’accoglienza dei migranti, la coesione sociale e lo sviluppo locale.

Un’opportunità per pubblici amministratori, dirigenti, docenti, direttori di strutture di accoglienza, operatori sociali e sanitari, studenti e ricercatori e cittadini impegnati per rafforzare e mettere a sistema nuove competenze per stringere le maglie della coesione sociale e costruire comunità in cui le persone non siano solo soggetti da includere, accogliere, assistere, rieducare e accudire bensì riconosciuti, in prima istanza, come donne e uomini portatrici di competenze, potenzialità, culture e risorse complementari generativi di nuovo sviluppo locale.

Per maggiori informazioni “Coesione, innovazione e società plurali”

 

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