Congolesi a Roma: una comunità viva nel “cuore” di Roma

1 Dicembre 2019 – Roma – C’è fermento nella comunità congolese di Roma per la messa di oggi con Papa Francesco nella Basilica di San Pietro. L’occasione è il 25mo anniversario della fondazione della comunità a Roma. Nella capitale è infatti la comunità congolese è presente dal 1994 e si riunisce nella Chiesa della Natività di Gesù al centro di Roma.
“Non siamo solo fedeli che si incontrano e partecipano alla messa con canti e danze ma anche persone che, insieme, si dedicano al prossimo sofferente, ai poveri, a tutti coloro che ci chiedono aiuto, con diverse iniziative e attività solidali, in pieno spirito missionario” dice il cappellano don Silvestro Adesengie.
“La nostra comunità – osserva il sacerdote a “L’Osservatore Romano” – è formata da immigrati il cui arrivo tuttora prosegue. Due terzi di loro sono sacerdoti, religiosi e religiose, appartenenti a diverse congregazioni, parecchi giunti per motivi di studio. Un altro terzo è composto da laici cattolici, studenti, impiegati e rifugiati politici ma anche da famiglie e membri delle diverse confessioni religiose e del corpo diplomatico. Tutti in cerca di una vita migliore e di una pace che nel loro paese spesso è venuta a mancare”. Ogni domenica una celebrazione nella chiesa seguita ed animata e alla quale partecipano anche fedeli provenienti da altri paesi, africani e di altri continenti: “le nostre sono celebrazioni particolari che permettono ai nostri connazionali di innalzare la lode a Dio come facevano i loro antenati, con la gioia di servirlo stando insieme. Questo si trasmette e attira tante persone”.
Ad invitare il Papa suor Rita Mboshu Kongo delle Figlie di Maria Santissima Corredentrice, teologa congolese e docente all’Università Urbaniana. Nel giugno scorso, durante un’udienza privata con alcune rappresentanti del movimento “Mamme cattoliche congolesi”, la religiosa, riferisce oggi “Roma Sette” aveva espresso il desiderio di ospitare il Papa nella chiesa della Natività a piazza Pasquino: “ho detto al Papa che avremmo voluto un momento di preghiera insieme. Mi ha risposto che sarebbe venuto a trovarci volentieri. Dopo pochi giorni ho ricevuto una telefonata dal Vaticano per concordare una data per la liturgia. Impossibile esprimere a parole quello che ho provato. È stata una grande emozione. La nostra chiesa, però, è piccola e abbiamo deciso insieme di celebrare nella basilica di San Pietro e di fissare la data per il 1° dicembre”. Una data importante: si fa memoria oggi della beata suor Maria Clementina Anuarite Nengapeta, prima beata religiosa congolese. Con questa celebrazione, spiega il direttore Migrantes mons. Pierpaolo Felicolo Papa Francesco “dimostra in mille modi diversi la sua costante attenzione per il mondo dell’immigrazione in generale e per le singole comunità etniche. È sempre vicino agli uomini e alle donne che con sofferenza sono costretti a lasciare il proprio Paese di origine per i più svariati motivi”.

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