Licata: “la mobilità italiana è diventata un dato strutturale

26 Ottobre 2019 – Roma – “Il numero di partenze è uguale a quello dello scorso anno, ma il problema è che la mobilità italiana è diventata un dato strutturale. Da quattro anni sono oltre 100mila gli emigranti registrati ogni anno, da due anni sono oltre 128.000. Perdiamo cittadini italiani che finiscono con l’arricchire i luoghi in cui si trasferiscono”. Lo ha detto Delfina Licata della Fondazione Migrantes, presentando a Roma il rapporto che ha curato dal titolo “Italiani nel Mondo”.

“Anche tanti immigrati in Italia considerano il nostro un Paese di passaggio perché sono propensi ad andare all’estero”, ha aggiunto la ricercatrice. Che ha evidenziato anche come “rispetto allo scorso anno l’età anagrafica di coloro che partono è diminuita”. “La maggior parte di loro non è più over 50 anni, ma per il 40 per sento si tratta di giovani tra i 18 e i 34 anni. Inoltre, oggi la famiglia accompagna la migrazione”. Ribadendo che “la migrazione non è una scelta ma una necessità”, Licata ne ha evidenziato le ricadute sui contesti comunali. E ha indicato degli esempi concreti. Il rapporto della fondazione Migrantes evidenzia che a Castelnuovo di Conza, in provincia di Salerno, è emigrata negli anni il 480% della popolazione attuale, mentre a Carrega ligure (Alessandria) il 348% e ad Acquaviva Platani (Caltanissetta) il 264%. “Crediamo che la mobilità sia qualcosa di positivo, ma c’è un diritto di restare. Bisogna avere una possibilità di scelta. Perché ci siano radici che non si spezzano”. (Sir)

 

 

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