Don De Robertis: l’emigrazione non è un capitolo che appartiene al passato

18 Settembre 2019 – Francoforte – “L’emigrazione italiana non è affatto un capitolo che appartiene al passato del nostro paese, ma al contrario in questi ultimi anni è ripresa in modo consistente, pur con profonde trasformazioni dal punto di vista delle modalità, della composizione e delle destinazioni, così come il Rapporto Italiano nel Mondo IM fotografa egregiamente anno per anno”. Lo ha detto oggi il Direttore generale della Fondazione Migrantes, di Giovanni De Robertis, intervenendo a Colonia al convegno nazionale della Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia sul tema “Sale della Terra”.

Il sacerdote ha invitato a “non dimenticare l’Italia, anche se a volte l’Italia si dimentica di voi. La vostra missione di essere sale della terra, di contribuire alla coesione sociale, non riguarda solo la Germania, ma anche l’Italia. Ci aspettiamo in questo da voi un contributo fondamentale”. Voi – ha quindi aggiunto – “dovete essere la memoria vivente che siamo tutti stranieri e pellegrini in questo mondo, alla ricerca di una Patria migliore”. La comunità ecclesiale può dare un grande contributo alla coesione sociale del paese se vive la sua cattolicità. E cioè – ha spiegato quindi Don De Robertis –  “se da un lato riconosce e apprezza le differenze (linguistiche, culturali, religiose, ecc) che non sono un ostacolo da cancellare ma una ricchezza da valorizzare: perdere la propria lingua è venire derubati del proprio bagaglio di umanità e di fede, è perdere le proprie radici. La pretesa di unificare assimilando genera Babele, genera solo spaesamento e rancore”, ma dall’altro “si è capaci di mettere in dialogo le differenze, di fare in modo che esse non restino giustapposte, che si contaminino per creare qualcosa di nuovo”. Il direttore Migrantes ha poi annunciato un convegno delle Missioni Cattoliche di lingua italiana nel mondo che si svolgere nell’autunno del 2020. (R.Iaria)

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