Migrantes Gaeta: una riflessione in vita della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato

13 Settembre 2019 – Gaeta – Il prossimo 29 settembre si celebra la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato. L’Ufficio Migrantes della diocesi di Gaeta desidera offrire brevi spunti di riflessione in vista di questa giornata. Come suggerisce il titolo del messaggio di papa Francesco, riflettere sul tema riferito ai migranti e rifugiati non significa focalizzare l’attenzione su una categoria specifica ma, in una visione più ampia, riguarda l’ atteggiamento verso l’ altro e che “rappresenta un campanello d’allarme che avvisa il declino morale a cui si va incontro se si continua a concedere terreno alla cultura dello scarto”. Molti pensano che gli esclusi della società sono come un prezzo da pagare per garantire la sicurezza, un’ idea che difficilmente si riesce a mettere in discussione. Già papa san Paolo VI nell’ enciclica Populorum Progressio del 1967 riflettendo sul progresso dell’umanità, affermava che “i poveri restano ognora poveri, mentre i ricchi diventano sempre più ricchi. Che i ricchi sappiano almeno che i poveri sono alla loro porta e fanno la posta agli avanzi dei loro festini”. Sono passati oltre 50 anni da questo documento e purtroppo “la tendenza ad un accentuato individualismo, unito alla mentalità utilitaristica, e moltiplicato dalla rete mediatica, produce la ‘globalizzazione dell’ indifferenza’”.

La giornata Migrantes è un aiuto per riflettere sulle nostre paure, sulla nostra incapacità di coltivare la cultura dell’ incontro. Papa Francesco incoraggia a “recuperare alcune dimensioni essenziali della nostra esistenza cristiana e della nostra umanità, che rischiano di assopirsi in un tenore di vita ricco di comodità. Interessandoci a loro migranti e rifugiati” ci interessiamo anche di noi, di tutti. Il problema non è il fatto di avere dubbi e timori verso coloro che accogliamo, ma il fatto che questi dubbi e timori condizionano il nostro modo di pensare e di agire rendendoci intolleranti.
La paura ci priva del desiderio e della capacità di incontrare l’ altro, la persona diversa da me, privandoci di un’ occasione di incontro col Signore. Lui che ha detto ai discepoli nel Vangelo: “Coraggio, sono io, non abbiate paura”. (Maria Giovanni Ruggieri – direttore diocesano Migrantes Gaeta)

Temi: