Il Sentiero di Francesco: al parroco di Lampedusa il premio “Lupo di Gubbio”

6 Settembre 2019 – Assisi – “In questi giorni, la situazione a Lampedusa è abbastanza critica a causa dei numerosi arrivi e della lentezza nei trasferimenti dei migranti. L’hot spot che potrebbe accogliere 95 persone, al momento conta la presenza di circa 250 migranti. Si rischia, quindi, di mettere troppo sotto pressione la comunità locale che prova a rimanere accogliente ma dev’essere sempre nelle condizioni di poterlo fare”. Sono le parole di don Carmelo La Magra, il parroco della comunità di Lampedusa, da tempo in “prima linea” nell’accoglienza dei naufraghi e dei migranti che approdano sull’isola. Nei giorni scorsi il sacerdote ha ricevuto il premio “Lupo di Gubbio” per la riconciliazione, attribuito da qualche anno a chi si fa testimone della riconciliazione con se stesso, con i fratelli, con Dio e con il Creato. Un riconoscimento che è arrivato a conclusione dei tre giorni di cammino del pellegrinaggio Assisi-Gubbio “Il Sentiero di Francesco”, evento che ricorda dal 2009 il gesto “rivoluzionario” di san Francesco con la sua rinuncia alle ricchezze e all’autorità del padre Pietro di Bernardone.

Il tema del pellegrinaggio di quest’anno era “L’Altro, un Fratello che cammina con me”. Dunque, attenzione puntata sul diverso, lo straniero, il migrante, per riscoprire il valore di un atteggiamento che supera le paure per ritrovare umanità e disponibilità al dialogo. “Non aspettiamo – ha detto don Carmelo ai pellegrini del Sentiero di Francesco – che altri facciano le cose, ma ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte, nel suo ambito, per abbattere muri, incontrare le persone, conoscere l’altro. Lampedusa è solo un luogo di passaggio, ma la sfida vera dell’accoglienza e dell’integrazione è nei luoghi che la gente vive e abita nella quotidianità”. “Tornando a Lampedusa – ha concluso don La Magra – riporterò la bella accoglienza di questa terra umbra, della comunità e dei suoi Vescovi. Poi, la fraternità che ho respirato fra le persone che si sono messe in cammino sulla Via di Francesco in questi giorni e il grande desiderio di ascoltare le storie degli altri, con l’interesse di sapere qualcosa in più su Lampedusa e sul mondo dell’accoglienza”.

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