Papa in Africa: la gioia dei malgasci in Italia

4 Settembre 2019 – Roma – La visita del Papa Francesco in Madagascar ricorda l’ultima visita di un Pontefice esattamente 30 anni fa, nel 1989. La differenza è che Papa Giovanni Paolo II visitò il  Madagascar per beatificare Victoire Rasoamanarivo (1848-1894) considerata Santa dai malgasci durante la sua vita terrena.

Dopo 30 anni la Comunità cattolica malgascia a Roma, avente questa beata come protettrice e che porta il suo nome (Ankohonana Rasoamanarivo=Famiglia Rasoamanarivo) ha un ardente desiderio di vederla Santa, indicata quindi come modello di vita sull’altare e modello di vita anche per tutti i cristiani nel mondo.

Naturalmente tutti i malgasci cattolici sul posto sono assai entusiasti per questa visita di Papa Francesco ed aspirano profondamente alla canonizzazione di Victoire. Questa visita stimola anche tanta voglia di unità tra le popolazioni ed etnie. Ad esempio ogni quartiere che si trova sul passaggio del Papa si sta impegnando straordinariamente a pulire, a dare un aspetto particolare all’ambiente per mostrare al Papa che lui è il benvenuto e costituisce un ospite speciale differente dagli altri anche se altri abitanti appartengono ad altra fede.

La venuta del Papa in Madagascar provocherà un segno di solidarietà tra le popolazioni malgasce e il Papa stesso ribadisce durante i suoi discorsi che i Malgasci sono accoglienti, amano pregare e cercano sempre di vivere nel Fihavanana (Fratellanza) nonostante le diverse vicissitudini politiche e sociali subite negli ultimi anni. Il Madagascar è un paese povero e di conseguenza ha abitanti cristiani poveri in povere chiese. (Jean Rick Ravelomanantsoa – Presidentee Laico della Comunità Cattolica del Madagascar a Roma Italia)

 

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