3 Settembre 2019 – Palermo – Nel messaggio per la 105 Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2019, che si celebrerà il prossimo 29 settembre, Papa Francesco fa una foto realistica delle situazioni di ingiustizie e discriminazioni a livello globale che ricadono sempre sui più poveri. A livello planetario si verifica una crescita dell’individualismo e dell’indifferenza sempre più globalizzata.
“La presenza dei migranti e dei rifugiati – come, in generale, delle persone vulnerabili – rappresenta oggi un invito a recuperare alcune dimensioni essenziali della nostra esistenza cristiana e della nostra umanità, che rischiano di assopirsi in un tenore di vita ricco di comodità. Ecco perché “non si tratta solo di migranti”, vale a dire: interessandoci di loro ci interessiamo anche di noi, di tutti; prendendoci cura di loro, cresciamo tutti; ascoltando loro, diamo voce anche a quella parte di noi che forse teniamo nascosta perché oggi non è ben vista”.
Il richiamo alla presenza del Signore risorto, scaccia ogni timore. Non avere paura di fronte al migrante, al diverso per cultura, lingua, appartenenza etnica o religione è un richiamo concreto. Anche la compassione da tirar fuori dinanzi ai tanti che sono nel bisogno. L’audacia di chi sa prendere l’iniziativa senza paura, andare incontro, cercare i lontani e arrivare agli incroci delle strade per invitare gli esclusi. Non si tratta di pensare ai migranti, contrapponendoli agli italiani. Si tratta di tutta la persona, di tutte le persone ed in particolare di più poveri, dei disagiati. La missione della Chiesa verso tutti gli abitanti delle periferie esistenziali, che devono essere accolti, protetti, promossi e integrati. “Non è in gioco solo la causa dei migranti, non è solo di loro che si tratta, ma di tutti noi, del presente e del futuro della famiglia umana. I migranti, e specialmente quelli più vulnerabili, ci aiutano a leggere i “segni dei tempi”. Attraverso di loro il Signore ci chiama a una conversione, a liberarci dagli esclusivismi, dall’indifferenza e dalla cultura dello scarto. Attraverso di loro il Signore ci invita a riappropriarci della nostra vita cristiana nella sua interezza e a contribuire, ciascuno secondo la propria vocazione, alla costruzione di un mondo sempre più rispondente al progetto di Dio”.
“Per sostenere le iniziative della C.E.I. – diacono Mario Affronti e p. Sergio Natoli della Migrantes di Palermo – domenica 29 settembre la raccolta imperata delle offerte dei fedeli vanno trasmesse alla Fondazione Migrantes tramite la cassa della Diocesi. Ci auguriamo che il numero della Parrocchie che esprimeranno solidarietà, oltre che con la preghiera anche con la carità, passi dalle unità alle decine: “il Signore premia la generosità dei suoi fedeli”.