Consiglio d’Europa: accoglienza migranti, troppi muri, pochi diritti

19 Giugno 2019 – Strasburgo –  Trentacinque raccomandazioni sul salvataggio dei migranti in mare, sono arrivate dal Consiglio d’Europa, per “aiutare tutti gli Stati membri” a trovare il giusto equilibrio tra sicurezza e rispetto dei diritti. “L’approccio alla migrazione nel Mar Mediterraneo si è concentrata troppo sull’impedire ai rifugiati e ai migranti di raggiungere le coste europee e troppo poco sugli aspetti umanitari e sui diritti umani. Questo sta avendo conseguenze drammatiche”, ha dichiarato Dunja Mijatović, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, presentando la pubblicazione delle Raccomandazioni. “Un certo numero di Stati ha adottato leggi, politiche e pratiche contrarie agli obblighi giuridici che garantiscono efficaci operazioni di ricerca e soccorso, sbarchi rapidi e sicuri delle persone soccorse”, ha affermato il Commissario: pur riconoscendo il diritto degli Stati di “controllare i propri confini e garantire la sicurezza”, Mijatović ricorda “il dovere di proteggere efficacemente i diritti sanciti dalla giurisprudenza marittima, relativa ai diritti umani e ai rifugiati”. E sulla vicenda della Sea-Watch3, bloccata da sei giorni al largo delle coste di Lampedusa con 43 persone a bordo, tra cui 6 donne e 3 minori, Mijatović ha chiesto che alla nave “sia indicato tempestivamente un porto sicuro che possa essere raggiunto rapidamente”. “I migranti salvati in mare non dovrebbero mai essere sbarcati in Libia – ha sottolineato –, perché i fatti dimostrano che non è un Paese sicuro”.

 

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