Pasqua

Roma- “Il Calvario è un cammino di sofferenza e solitudine che continua ai nostri giorni”. Papa Francesco ha voluto ricordarlo in occasione della GMG, quando al termine della Via Crucis celebrata a Panama ha domandato: “Come reagiamo di fronte a Gesù che soffre, cammina, emigra nel volto di tanti nostri amici, di tanti sconosciuti che abbiamo imparato a rendere invisibili? Consoliamo e accompagniamo il Signore, indifeso e sofferente, nei più piccoli e abbandonati? Lo aiutiamo a portare il peso della croce, come il Cireneo, facendoci operatori di pace, creatori di alleanze, fermenti di fraternità? Abbiamo il coraggio di rimanere ai piedi della croce come Maria?”. Interrogativi profondi, forti, dirompenti.

Mentre percorriamo questo ultimo tratto della Quaresima che ci conduce alla Settimana Santa e alla Pasqua, abbiamo deciso di soffermarci sull’attualità del messaggio della Risurrezione, che può aiutarci a guardare in modo diverso i crocifissi di oggi, in qualunque luogo si trovino. Augurandoci, con le parole di Bergoglio, di “immedesimarci col buon ladrone che ha guardato il Figlio di Dio con occhi pieni di vergogna, di pentimento e di speranza e che, con gli occhi della fede, ha visto nella sua apparente sconfitta la divina vittoria e così si è inginocchiato dinanzi alla sua misericordia e con onestà ha derubato il paradiso”.(don Leonardo Di Mauro, don Francesco Soddu, don Giuseppe Pizzoli, don Giovanni De Robertis e don Bruno Bignami)

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